I dati dello studio CheckMate-901 supportano Nivolumab più chemioterapia come terapia standard di prima linea nel cancro della vescica
La sopravvivenza globale mediana è stata di 21,7 mesi nel braccio trattato con chemioterapia più Nivolumab ( Opdivo ) e di 18,9 mesi nel braccio trattato con la sola chemioterapia.
L’aggiunta di Nivolumab alla chemioterapia di prima linea può migliorare gli esiti di sopravvivenza nei pazienti con cancro della vescica non-resecabile o metastatico.
In questo studio i pazienti che hanno ricevuto Nivolumab in aggiunta a Gemcitabina e Cisplatino hanno riportato miglioramenti significativi nella sopravvivenza globale ( OS ) e nella sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
Nivolumab più Gemcitabina e Cisplatino è la prima combinazione di un inibitore del checkpoint impiegato in modo concomitante con la chemioterapia, come trattamento di prima linea, in grado di migliorare la sopravvivenza globale in questo contesto.
Chemioterapia a base di Cisplatino più Nivolumab come nuovo standard di cura
Nei pazienti con carcinoma uroteliale metastatico, spesso si osserva una scarsa durabilità delle risposte con la sola chemioterapia nel contesto del trattamento di prima linea. Questa è stata a lungo una sfida importante nel trattamento dei pazienti affetti da questa malattia difficile da trattare.
Il beneficio in termini di sopravvivenza osservato con Nivolumab in combinazione con la chemioterapia a base di Cisplatino rappresenta un risultato importante per i pazienti con cancro uroteliale poiché è la prima combinazione concomitante di chemio-immunoterapia a dimostrare un tale miglioramento rispetto alle combinazioni standard di cura a base di Cisplatino.
Questi risultati hanno il potenziale di cambiare la pratica clinica e di trasformare il modo in cui vengono trattati i pazienti idonei al Cisplatino. ( Xagena_2023 )
Fonte: Congresso ESMO 2023
Xagena_Medicina_2023