Cancro al polmone non-a-piccole cellule di stadio III non-operabile e con mutazione del gene EGFR: Tagrisso a base di Osimertinib migliora la sopravvivenza libera dalla progressione della malattia
Tagrisso a base di Osimertinib ha dimostrato un beneficio per i pazienti con cancro del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) di stadio III non-operabile e con mutazione del gene EGFR, in termini di sopravvivenza libera dalla progressione della malattia ( DFS ).
Tagrisso è il primo inibitore di EGFR e la prima terapia target a dimostrare un beneficio per questo gruppo di pazienti, come ha evidenziato lo studio di fase III LAURA.
Ogni anno si stima che 2,4 milioni di persone a livello globale ricevano una diagnosi di tumore del polmone, di cui l'80-85% risulta non-a-piccole cellule, la forma più comune di tumore polmonare. Circa il 10-15% dei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule negli Stati Uniti e in Europa, e il 30-40% in Asia, presenta la mutazione EGFR.
Più di un paziente su sei con cancro NSCLC riceve la diagnosi di malattia di stadio III non-resecabile ( 15% ).
L'efficacia di Tagrisso è stata confermata anche nel trattamento di prima linea di una diversa popolazione di pazienti.
Nello studio FLAURA2, condotto in pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule metastatico e con mutazione di EGFR, Osimertinib in combinazione con la chemioterapia ha evidenziato un vantaggio di circa 9 mesi in più in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia rispetto al solo Osimertinib, che costituisce lo standard di cura globale in prima linea.
La combinazione Osimertinib e chemioterapia ha ridotto il rischio di progressione di malattia o morte del 38% e, a 2 anni, il 57% dei pazienti non presentava progressione di malattia rispetto al 41% con solo Osimertinib.
Questi dati costituiscono un ulteriore passo avanti nel trattamento di prima linea della malattia metastatica con mutazioni di EGFR. ( Xagena_2024 )
Fonte: AstraZeneca, 2024
Xagena_Medicina_2024