Anticorpi monoclonali anti-CD38: Isatuximab nel mieloma multiplo - Studio IKEMA


Isatuximab ( Sarclisa ) è un anticorpo monoclonale anti-CD38 di seconda generazione caratterizzato da un meccanismo d’azione multimodale. Il farmaco è approvato per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e/o refrattario che hanno già effettuato almeno una linea di terapia.

L’approvazione da parte delle varie Agenzie regolatorie si è basato sui risultati dello studio IKEMA

IKEMA è uno studio multicentrico internazionale, randomizzato, in aperto, che ha coinvolto oltre 300 pazienti con mieloma multiplo già trattati in precedenza, da una a tre linee di terapia precedenti, non esposti prima a Carfilzomib, né risultati refrattari a un farmaco anti-CD38.

I partecipanti sono stati randomizzati secondo un rapporto 3:2, e assegnati al trattamento con la tripletta Isa-Kd ( 179 pazienti; braccio sperimentale ) oppure la sola doppietta Kd ( 123 pazienti, braccio di controllo ), continuando il trattamento fino a progressione della malattia o allo sviluppo di una tossicità inaccettabile.

L'endpoint primario era rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione; tra gli endpoint secondari chiave figuravano il tasso di riposta obiettiva ( ORR ), il tasso di risposta parziale molto buona o migliore, il tasso di risposta completa, il tasso di negatività della malattia minima residua ( MRD ) e la sopravvivenza globale ( OS ).

L’analisi finale della sopravvivenza libera da progressione, effettuata 2 anni dopo l’analisi ad interim pre-specificata, ha confermato che la tripletta Isa-Kd ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza senza progressione, rispetto alla sola doppietta Kd, mostrando valori di sopravvivenza mediana libera da progressione, rispettivamente, di 35,7 mesi versus 19,2 mesi e una riduzione del rischio di progressione o morte nel braccio sperimentale del 42% ( hazard ratio, HR 0,58; IC al 95,4%: 0,42-0,79 ) nella popolazione intention-to-treat ( ITT ).

L’aggiunta di Isatuximab alla doppietta Kd ha mostrato di migliorare anche altri esiti, aumentando in modo clinicamente significativo sia il tasso di risposta completa ( 44,1% vs 28,5% ) sia quello di MRD-negatività ( 33,5% vs 15,4% ). ( Xagena_2022 )

Fonte: American Society of Hematology ( ASH ) Annual Meeting, 2022

Xagena_Medicina_2022