Trattamento delle dislipidemie: Bezafibrato
Il Bezafibrato appartiene alla classe dei fibrati; agisce interagendo con i recettori nucleari PPAR-alfa ( recettori attivati dai proliferatori dei perossisomi ), provocando un effetto ipolipemizzante.
Il Bezafibrato trova indicazione nel trattamento di soggetti con dislipidemie di tipo IIa, IIb, III, IV e V, quindi di ipercolesterolemia con ipertrigliceridemia, soprattutto quando quest'ultima è maggiormente presente; di pazienti che non tollerano le statine o che non hanno risposto in modo adeguato alla dieta.
Posologia e modo di somministrazione - Nel trattamento dell'ipertrigliceridemia il Bezafibrato viene somministrato alla dose di 200 mg, 3 volte al giorno, da assumere dopo i pasti, o 400 mg, 1 volta al giorno, formulazione questa che presenta una maggior durata d'azione. Quest'ultima dose è controindicata in caso di pazienti con insufficienza renale con un valore di clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min.
Effetti indesiderati - Gli effetti indesiderati che comunemente possono verificarsi nel corso del trattamento con Bezafibrato possono interessare l'apparato gastrointestinale con nausea e riduzione dell'appetito. Meno comunemente possono comparire cefalea, vertigini e sonnolenza; molto rare sono le alterazioni di alcuni parametri ematici come: trombocitopenia, aumento della creatininemia e riduzione dell'emoglobina.
Controindicazioni e avvertenze - Il Bezafibrato è controindicato nei soggetti con accertata ipersensibilità al Bezafibrato, agli eccipienti contenuti nella formulazione o ad altri fibrati.
Inoltre l'uso di Bezafibrato è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica ad esclusione dei casi di steatosi che è frequente nell' ipertrigliceridemia; nei pazienti con insufficienza renale e nei pazienti dializzati.
Cautela deve essere prestata all'uso di Bezafibrato nelle donne che assumono estrogeni o farmaci contraccettivi a base di estrogeni, poiché questi ormoni possono determinare un aumento dei lipidi. In caso di pazienti con ipotiroidismo, prima di iniziare la terapia con Bezafibrato si consiglia di correggere questa condizione.
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale è raccomandata, nel corso del trattamento con Bezafibrato, l’effettuazione di test di funzionalità renale. E’ opportuno sospendere la terapia con Bezafibrato se si riscontra un aumento della creatininemia, della concentrazione di creatinfosfochinasi, o in caso di sospetta miotossicità.
L'uso di Bezafibrato è controindicato nelle donne in gravidanza e durante il periodo di allattamento.
Interazioni - Il Bezafibrato interagisce con: 1) anticoagulanti ( il Bezafibrato può aumentare l'effetto anticoagulante di cumarine e Fenindione ); 2) antidiabetici ( aumento dell'attività delle sulfoniluree e dell'Insulina, aumento della concentrazione plasmatica di Rosiglitazone ); 3) farmaci ipolipemizzanti ( aumento del rischio di miopatie ); 4) Colestiramina ( compromissione dell'assorbimento del Bezafibrato, necessità di un intervallo di almeno 2 ore nella somministrazione dei due farmaci ).(Xagena_2010)
Nomi commerciali - Bezafibrato EG, Bezalip.
Fonte: Guida all’uso dei farmaci, V Edizione
Farma2010 Cardio2010