Linfoma non-Hodgkin: terapia di mantenimento con Rituximab
Il National Institute for Health and Clinical Excellence ( NICE ) ha raccomandato un trattamento che può aiutare a ritardare la crescita e la diffusione del linfoma follicolare non-Hodgkin.
Secondo il NICE, Rituximab ( MabThera, Rituxan ) può essere impiegato come terapia di mantenimento di prima linea nei pazienti affetti da linfoma follicolare non-Hodgkin, che hanno risposto alla terapia di induzione di prima linea con Rituximab in associazione alla chemioterapia.
L’attuale approccio standard per questi pazienti consiste nell’attendere la crescita del tumore dopo la terapia di induzione, avvenuta con successo, prima di passare a un ulteriore trattamento.
Ora è stato dimostrato che il trattamento di mantenimento dei pazienti con Rituximab dopo la terapia di induzione permette di prevenire la diffusione e la crescita di questo cancro per 3-4 anni ( cioè un beneficio di 1-2 anni dopo completamento dei 2 anni di trattamento ).
Il linfoma non-Hodgkin è un tumore del sistema linfatico; colpisce un tipo di globuli bianchi chiamati linfociti B. Queste cellule crescono e si dividono in modo anomalo, creando tumori e indebolimento del sistema immunitario.
Rituximab ha come target una proteina chiamata CD-20 che si trova sui linfociti B.
L’anticorpo monoclonale uccide queste cellule permettendo ai normali globuli bianchi di crescere e di sostituire le cellule distrutte.
Rituximab è somministrato per infusione endovenosa una volta ogni due mesi. ( Xagena_2011 )
Fonte: NICE, 2011