L’impiego di un inibitore della proteasi potenziato con Ritonavir è associato ad un minore sviluppo di resistenza in caso di fallimento virologico


Ricercatori hanno analizzato gli esiti virologici nei pazienti arruolati nello studio Swiss HIV Cohort Study e che avevano iniziato la terapia antiretrovirale di combinazione tra l’inizio di gennaio 1999 e la fine di dicembre 2005 con un inibitore della proteasi non-potenziato, un inibitore della proteasi potenziato con Ritonavir, o un inibitore non-nucleosidico della trascrittasi inversa ( NNRTI ) ed hanno confrontato le caratteristiche di farmacoresistenza genotipica tra questi gruppi al fallimento terapeutico.

Un totale di 489 pazienti hanno iniziato la terapia antiretrovirale di combinazione con un inibitore della proteasi, 518 con un inibitore della proteasi potenziato con Ritonavir, e 805 con un NNRTI.

Sono stati osservati 177 fallimenti virologici ( 22% fallimenti con l’inibitore della proteasi, 5% fallimenti con inibitore della proteasi boosted con Ritonavir e 6% fallimenti con NNRTI.

I tassi di fallimento sono risultati più alti nel gruppo inibitore della proteasi ( 10,3 per 100 persone-anno ).
Non sono state osservate differenze tra i pazienti in trattamento con l’inibitore della proteasi potenziato con Ritonavir ( 2,7 ) e con NNRTI ( 2,4 ).

Erano disponibili i dati del test genotipico di 142 ( 80% ) pazienti con fallimento terapeutico virologico.
Sono state riscontrate mutazioni che conferivano resistenza nell’84% dei pazienti che prendevano l’inibitore della proteasi, nel 30% di quelli che prendevano inibitore della proteasi potenziato con Ritonavir e nel 66% di quelli trattati con NNRTI.

Fenomeni di multidrug resistance ( MDR ) si sono verificati quasi esclusivamente come resistenza contro Lamivudina-Emtricitabina ed un terzo farmaco gruppo-specifico, e sono stati osservati nel 17% dei pazienti del gruppo inibitore della proteasi, nel 10% di quelli del gruppo inibitore della proteasi boosted con Ritonavir, e nel 50% di quelli del gruppo NNRTI.

Dallo studio è emerso che i regimi a base di un inibitore della proteasi potenziato con Ritonavir, o di un NNRTI, hanno mostrato una potenza simile come regimi di prima linea.
Tuttavia l’uso di un inibitore della proteasi boosted con Ritonavir è risultato associato ad un minore sviluppo di resistenza in caso di fallimento virologico. ( Xagena_2007 )

Fonte: Archives of Internal Medicine, 2007