Zolbetuximab associato a chemioterapia come prima linea nell'adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea localmente avanzato non-resecabile o metastatico claudina 18.2-positivo / HER2-


Il trattamento standard di prima linea per l'adenocarcinoma gastrico avanzato o ricorrente è attualmente rappresentato da chemioterapia o immunoterapia.

Lo studio di fase 3 SPOTLIGHT, in doppio cieco, ha confrontato pazienti non-trattati in precedenza, assegnati in modo casuale in un rapporto 1:1 a Zolbetuximab più mFOLFOX6 ( n=283 ) oppure a placebo più mFOLFOX6 ( n=282 ).

Zolbetuximab è stato somministrato per via endovenosa al dosaggio di 800 mg/m2 ( ciclo [ C ] 1 giorno [ D ] 1 ) seguito da 600 mg/m2 ( C1D22, e ogni 3 settimane nei cicli successivi ) più mFOLFOX6 per via endovenosa ( D1, 15, 29 ) per quattro cicli di 42 giorni versus placebo più mFOLFOX6; i pazienti senza progressione della malattia hanno continuato per più di 4 cicli con Zolbetuximab o placebo, più Acido Folinico e 5-FluoroUracile a discrezione dello sperimentatore, fino a raggiungimento della progressioen di malattia o dei criteri di interruzione.

L’endpoint primario era rappresentato daòla sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) secondo i criteri RECIST versione 1.1.
Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza globale ( OS ), il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e la sicurezza.

Per quanto riguarda le caratteristiche di base della popolazione studiata, l'età mediana era di 61,0 anni ( intervallo: 20-86 ), il 62,2% dei pazienti era di sesso maschile e il 31,4% era asiatico.
La sede primaria della malattia era lo stomaco nel 76,0% dei casi e la giunzione gastroesofagea nel restante 24,1%.
La maggior parte dei pazienti ( 77,6% ) presentava fino a due organi interessati da metastasi e il 29,4% era stato precedentemente sottoposto a gastrectomia.
Secondo la classificazione di Lauren, la malattia era di tipo diffuso nel 35,6% dei casi, di tipo intestinale nel 24,3% e mista / altro nel 39,8%.
Più della metà dei partecipanti aveva un performance status ECOG pari a 1 ( 56,7% ) e il 13,2% aveva tumori con un’espressione di PD-L1 misurata mediante CPS pari almeno a 5.

La sopravvivenza libera da progressione è risultata significativamente migliorata con Zolbetuximab più mFOLFOX6 ( mediana 10,61 vs 8,67 mesi, HR 0,751, P=0,0066 ).
Anche la sopravvivenza globale è risultata significativamente migliore ( mediana 18,23 vs 15,54 mo, HR 0,750, P=0,0053, minore di 0,0135 come limite ).

Il tasso di risposta globale è risultata simile tra i bracci di trattamento.

Le reazioni avverse più comuni con Zolbetuximab più mFOLFOX6 sono state nausea ( 82,4% vs 60,8% nei bracci Zolbetuximab vs placebo ), vomito ( 67,4% vs 35,6% ) e diminuzione dell’appetito ( 47,0% vs 33,5% ).
Le incidenze di reazioni avverse gravi nei due bracci sono state simili ( 44,8% vs 43,5% ).

In conclusione, il trattamento di prima linea con Zolbetuximab associato a mFOLFOX6, ha prolungato in modo statisticamente significativo la sopravvivenza senza progressione e la sopravvivenza globale nei pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagealocalmente avanzato non-resecabile o metastatico CLDN18.2+ / HER2-.( Xagena_2023 )

Fonte: ASCO GI Cancers Symposium, 2023

Xagena_Medicina_2023