Trattamento dell'artrite reumatoide, artrosi degenerative e delle affezioni muscolo scheletriche: Naprossene
Il Naprossene è un FANS non-selettivo, che ha le seguenti indicazioni: trattamento dell’artrite reumatoide, anche di tipo giovanile, delle artrosi degenerative, della spondilite anchilosante, della gotta, delle affezioni muscolo-scheletriche che possono essere di origine traumatica e post-operatoria. Il Naprossene è inoltre indicato per curare le emicranie e la dismenorrea.
Posologia e modo di somministrazione - Nelle malattie reumatologiche, il dosaggio di Naprossene per via orale è di 0,5-1 g al giorno in 1-2 dosi; nei bambini, sopra i 5 anni, con artrite giovanile idiopatica: 10 mg/kg in 2 somministrazioni.
Nelle malattie muscoloscheletriche acute e dismenorrea, il dosaggio iniziale è di 500 mg, quindi 250 mg ogni 6-8 ore secondo il bisogno; la dose massima dopo il primo giorno è di 1,25 g al giorno; è sconsigliato l’uso nei bambini al di sotto di 16 anni.
Nel trattamento dei pazienti anziani la posologia dovrà essere stabilita dal medico che provvederà a una eventuale riduzione dei dosaggi.
La forma farmaceutica in gel va applicata nella sede del dolore, 2 volte al giorno, massaggiando fino al completo assorbimento.
Effetti indesiderati – Gli effetti indesiderati del Naprossene più comuni sono a carico dell’apparato gastrointestinale e si manifestano con: nausea, vomito, dolore addominale, stitichezza.
In alcuni casi, nei pazienti trattati con Naprossene si sono riscontrati sanguinamento gastrointestinali, ulcera peptica e colite.
Con il Naprossene per uso topico sono state segnalate reazioni cutanee che si manifestano con eritema, irritazione, bruciore, prurito e dermatiti da contatto.
Se il prodotto viene usato per tempi prolungati è possibile l’insorgenza di fenomeni di fotosensibilità. In questo caso è consigliabile sospendere il trattamento.
Sovradosaggio – In caso di sovradosaggio da Naprossene, i sintomi sono rappresentati da bruciori di stomaco, nausea, vomito, sonnolenza.
Studi in vivo su animale hanno indicato che il trattamento con Carbone attivo sia efficace nella riduzione dell’assorbimento del Naprossene.
Controindicazioni e avvertenze – La somministrazione di Naprossene è controindicata nei pazienti con ulcera gastroduodenale, nella colite ulcerosa.
Nei pazienti con una ridotta funzionalità cardiaca, epatica e renale è opportuno periodicamente monitorare alcuni parametri clinici di laboratorio, soprattutto quando il trattamento è cronico, infatti il trattamento con Naprossene è sconsigliato nei pazienti che hanno una clearance della creatinina inferiore a 20 ml/minuto.
Il Naprossene per uso topico non deve essere applicato sulle ferite, perché contiene sodio Metabisolfito, il quale induce, nei soggetti sensibili, attacchi asmatici gravi.
È sconsigliabile la somministrazione del Naprossene in donne in stato di gravidanza, soprattutto in prossimità del parto che potrebbe essere ritardato.
Anche a carico del nascituro è possibile osservare conseguenze a carico della funzione respiratoria a causa di alterazioni del piccolo circolo.
Interazioni - Il Naprossene interagisce con: 1) anticoagulanti di tipo cumarinico ( possono verificarsi aumento del tempo di protrombina e diminuzione dell’aggregazione piastrinica con conseguente potenziamento degli effetti anticoagulanti ); 2) farmaci antipertensivi come beta-bloccanti e calcioantagonisti ( aumenta il rischio di emorragie gastrointestinali e viene ridotta l’efficacia antipertensiva ); 3) diuretici ( possibile riduzione dell’efficacia del diuretico con conseguente nefrotossicità e alterazione del bilancio elettrolitico con iperpotassiemia, soprattutto in caso di somministrazione di diuretici risparmiatori di potassio ).(Xagena_2009)
Nomi commerciali - Aleve, Floginax, Naprosyn, Naprosyn gel, Naprius, Momendol, Synflex.
Fonte: Guida all’uso dei farmaci, V Edizione.
Farma2009 Reuma2009