Trattamento delle dislipidemie: Colestiramina


La Colestiramina è una resina a scambio anionico cloridrata, che interviene inibendo il riassorbimento intestinale degli acidi biliari, provocando un effetto ipocolesterolemizzante. Il suo meccanismo d'azione si basa sul legame degli acidi biliari a formare un complesso insolubile a livello dell'intestino che viene escreto attraverso le feci.
La Colestiramina trova indicazione nel trattamento delle dislipidemie, nella prevenzione primaria della coronaropatia negli uomini di età compresa tra i 35 e i 59 anni con ipercolesterolemia primaria, che non hanno risposto adeguatamente alla dieta e ad altri interventi messi in atto.
La Colestiramina ha, inoltre, indicazione nella cirrosi biliare primitiva, nella diarrea associata al morbo di Crohn, nella neuropatia vagale diabetica e viene usata durante radioterapia.

Posologia e modo di somministrazione - Nel trattamento delle dislipidemie e della diarrea associata al morbo di Crohn, la Colestiramina viene somministrata, all'inizio della terapia, alla dose di 4 g al giorno, dose che può essere aumentata ogni settimana, di 4 g, ad un dosaggio di 12-24 g, fino ad una dose massima di 36 g al giorno, in base alle necessità.
La Colestiramina viene assunta con acqua in dosi frazionate.
Quando si somministrano contemporaneamente altri farmaci, questi dovrebbero essere assunti almeno 1 ora prima ( nel caso dell'Ezetimibe anche 2 ore prima ) della somministrazione della Colestiramina, in modo da ridurre la possibilità di eventuali interferenze con l'assorbimento.

Effetti indesiderati - Gli effetti indesiderati che possono verificarsi nel corso del trattamento con Colestiramina possono interessare prevalentemente l'apparato gastrointestinale con frequente stitichezza, diarrea, nausea, vomito. Le reazioni avverse si verificano limitatamente all'apparato gastrointestinale, poiché i farmaci sequestranti gli acidi biliari non vengono assorbiti.
Meno frequentemente si può osservare sanguinamento dovuto ad ipoprotrombinemia associata ad un deficit di Vitamina K.

Controindicazioni ed avvertenze - L'uso di Colestiramina è controindicata nei soggetti che manifestano ipersensibilità ai componenti della formulazione farmaceutica e ai soggetti affetti da fenilchetonuria, per la presenza di Aspartame e di Fenilalanina.
Nei pazienti con ostruzione biliare completa, la Colestiramina risulta inefficace e per questo controindicata, poiché la bile non è escreta nell'intestino.
Cautela deve essere prestata all'uso di Colestiramina nei pazienti con insufficienza epatica, poiché interferisce con l'assorbimento delle vitamine liposolubili, richiedendo, in caso di trattamento prolungato la somministrazione di supplementi di vitamina A, D e K.
L'uso di Colestiramina è controindicata durante la gravidanza e il periodo dell'allattamento.

Interazioni - La Colestiramina interagisce con: 1) Analgesici ( riduzione dell'assorbimento del Paracetamolo ); 2) Antiepilettici ( riduzione delle concentrazioni sieriche dell'Acido Valproico ); 3) Antibatterici ( riduzione dell'assorbimento delle Tetracicline ); 4) Diuretici ( riduzione dell'assorbimento di tiazidici e diuretici ); 5) Glicosidi cardiaci ( riduzione dell'assorbimento dei glicosidi cardiaci ); 6) Ormoni tiroidei ( riduzione dell'assorbimento degli ormoni tiroidei ); 7) Diclofenac ( riduzione della biodisponibilità di Diclofenac ); 8) Ferro ( riduzione dell'efficacia del Ferro ).Xagena_2010

Nomi commerciali - Questran.


Fonte: Guida all’uso dei farmaci, V Edizione



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