Medicina personalizzata e cancro al polmone: l'importanza dei test genetici nella scelta della terapia ottimale


Nel corso dell'Annual Meeting dell'European Society for Medical Oncology ( ESMO ), sono stati presentati molti studi sulle neoplasie polmonari e trattamenti innovativi.

Ogni anno in Italia ci sono 44.000 nuove diagnosi di tumore ai polmoni. Il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule rappresenta circa l’80-85% di tutti i casi.
Nel 2022 i decessi sono stati 34.000.

Studio KEYNOTE-671

Dallo studio di fase 3 KEYNOTE-671 è emerso che in fase precoce l’immunoterapia con Pembrolizumab ( Keytruda ), prima e dopo l’intervento chirurgico, in aggiunta alla chemioterapia ha ridotto del 28% il rischio di morte e ha migliorato la sopravvivenza globale, con il 71% dei pazienti vivi a 3 anni.
Hnano preso parte allo studio 797 pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile, in stadio II, IIIA o IIIB.

Mutazione EGFR

Gli studi MARIPOSA e MARIPOSA-2 hanno riguardato pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato o metastatico con mutazione del gene EGFR.
I pazienti trattati con una combinazione di nuovi farmaci, Amivantamab ( Rybrevant ) e Lazertinib, hanno presentato una sopravvivenza libera da progressione di malattia ( il tempo che intercorre tra la fine del ciclo di cure e il momento in cui la neoplasia si ripresenta ) significativamente migliore rispetto alla cura attualmente più efficace Osimertinib ( Tagrisso ).

Mutazioni di ALK, RET e altre mutazioni più rare

L'impiego di farmaci target può ridurre la necessità di chemioterapia per i pazienti operabili positivi alla mutazione di ALK ( trattamento con Alectinib [ Alecensa ] ), per quelli con carcinoma avanzato e mutazione di RET ( trattamento con Selpercatinib [ Retsevmo ] ) e per chi ha un’alterazione più rara e difficili da trattare, quella da inserzione dell’esone20 di EGFR ( trattamento con Amivantamab ).

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ), 2023

Xagena_Medicina_2023