Cheratite o cheratite ulcerativa associate ad antitumorale Vectibix


Vectibix, il principio attivo è Panitumumab, un anticorpo monoclonale ricombinante completamente umano del tipo IgG2, che si lega con elevata affinità e specificità all’EGFR umano.
Vectibix trova indicazione come monoterapia nel trattamento di pazienti con tumore del colon e del retto metastatico, esprimente il recettore per il fattore di crescita epidermico ( EGFR ) dopo fallimento di regimi chemioterapici contenenti fluoropirimidine, Oxaliplatino e Irinotecan, nel caso in cui i tumori presentino il gene KRAS non mutato ( wild–type ).

In ambito post-marketing sono stati riportati, seppur raramente, casi gravi di cheratite e cheratite ulcerativa.
La cheratite e la cheratite ulcerativa possono portare a danni permanenti della vista. La cheratite ulcerativa è considerata un’emergenza oftalmologica.

I pazienti, in trattamento con Vectibix, che presentano segni acuti o di peggioramento e sintomi indicativi di cheratite come: infiammazione oculare, aumentata lacrimazione aumentata, sensibilità alla luce, annebbiamento della vista, dolore oculare, arrossamento degli occhi, devono prontamente consultare uno specialista in oftalmologia.

Se la diagnosi di cheratite ulcerativa è confermata, il trattamento con Vectibix deve essere sospeso o interrotto. Se è diagnosticata una cheratite, devono essere attentamente considerati i benefici e i rischi di continuare la terapia.

Vectibix deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di cheratite, cheratite ulcerativa o secchezza oculare grave. L’uso di lenti a contatto è un ulteriore fattore di rischio per cheratiti ed ulcerazioni.

Fonte: AIFA, 2011

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