COVID-19, trattamento domiciliare precoce con antinfiammatori per ridurre l'ospedalizzazione


I ricercatori dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano hanno elaborato un protocollo terapeutico per curare le forme lievi di COVID-19 a casa, con benefici per il paziente e vantaggi per il sistema sanitario.
Il protocollo è stato oggetto di uno studio clinico “A simple, home-therapy algorithm to prevent hospitalisation for COVID-19 patients: A retrospective observational matched-cohort study“, pubblicato su EClinicalMedicine ( The Lancet ).

Il protocollo suggerisce di avviare la terapia all’arrivo dei primi sintomi. Nei primi 2-3 giorni, infatti, il virus SARS-CoV-2 è in incubazione e il paziente asintomatico. Nei 4-7 giorni successivi la carica virale aumenta, dando avvio alle prime manifestazioni: tosse, febbre, stanchezza, dolori muscolari, mal di gola, nausea e vomito. Intervenire in questo momento, con farmaci antinfiammatori ( FANS ), iniziando la cura a casa e affrontando il virus così come si farebbe con una qualsiasi altra infezione respiratoria, potrebbe accelerare il recupero e ridurre l’ospedalizzazione.

I farmaci antinfiammatori non-steroidei sono da preferirsi al Paracetamolo che, oltre ad avere una bassa attività antinfiammatoria, diminuisce le scorte di glutatione, sostanza che agisce come antiossidante. Questa carenza di glutatione rischierebbe di innescare un ulteriore peggioramento.

Il protocollo del Mario Negri è stato sperimentato su un gruppo di 90 pazienti, trattati a casa dai propri medici di famiglia, nel periodo ottobre 2020 e gennaio 2021, in Nord e Centro Italia.
Gli esiti riscontrati sono stati quindi messi a confronto con quelli di altri pazienti che presentavano le medesime caratteristiche ( sesso, età, anamnesi ), ma avevano ricevuto trattamenti terapeutici differenti.

Su 90 pazienti curati con gli antinfiammatori ai primi sintomi di COVID, ancora prima del tampone, solo 2 sono stati ricoverati, ovvero il 2.2% a fronte dei 13 del gruppo di controllo, pari al 14.4%.
Il protocollo ha evidenziato quindi una ricaduta significativa sul numero di giorni di ospedalizzazione, riducendoli del 90%, con conseguenti effetti benefici in termini di costi per il sistema sanitario.

L’intervento precoce con trattamento domiciliare a base di antinfiammatori è dunque in grado di esercitare un effetto sulla gravità delle manifestazioni cliniche, riducendo la necessità di ricorrere all’ospedale. ( Xagena_2021 )

Fonte: Istituto Mario Negri, 2021

Xagena_Medicina_2021