La proteina p53 mutata favorisce un microambiente tumorale di tipo infiammatorio
I ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena ( IRE ) hanno individuato una nuova funzionalità della proteina p53 mutata, che risulta frequentemente coinvolta nel cancro, dato che il corrispondente gene Tp53 è presente in oltre il 50% dei tumori umani.
Lo studio, pubblicato su Oncogene, ha mostrato che la proteina è in grado di promuovere la formazione di un microambiente tumorale pro-infiammatorio che sostiene l’aggressività del tumore.
La p53 mutata agisce diminuendo la produzione di una proteina anti-infiammatoria denominata sIL-1Ra, che blocca IL-1, la citochina infiammatoria per eccellenza coinvolta nei processi infiammatori e nella formazione di numerosi tumori solidi.
L’infiammazione cronica accompagna e favorisce la crescita, la progressione e la metastatizzazione del tumore, e i pazienti con tumori solidi che producono alti livelli di IL-1 hanno solitamente prognosi negativa.
La capacità della p53 mutata di tenere bassi i livelli di sIL-1Ra contribuisce notevolmente al mantenimento di un microambiente tumorale di tipo infiammatorio e quindi alla malignità del tumore.
Questa identificazione potrebbe indirizzare verso nuovi target terapeutici. Mediante la migliore comprensione di questo meccanismo oncogenico, i dati forniscono elementi per ipotizzare l'impiego nei tumori che presentino questo tipo di mutazioni, terapie che abbiano come target la citochina infiammatoria IL-1, in concomitanza con le terapie già esistenti. ( Xagena_2014 )
Fonte: Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, 2014
Xagena_Medicina_2014