Eventi avversi fatali associati ad Avastin in combinazione con chemioterapia


I pazienti affetti da tumore, trattati con Avastin ( Bevacizumab ) in combinazione con la chemioterapia, hanno un rischio più alto del 46% di morire a causa di eventi avversi correlati al farmaco, rispetto alle persone sottoposte alla sola chemioterapia. Tuttavia, il tasso complessivo di decessi causati da Bevacizumab è basso.

Secondo la società produttrice di Avastin, Genentech del gruppo Roche, l'analisi, pubblicata sul Journal of American Medical Association ( JAMA ), contiene dati su tumori per i quali il farmaco non è stato approvato e non deve essere impiegato.

La meta-analisi è stata compiuta sui dati di 16 studi pubblicati, che avevano valutato Bevacizumab in diversi tipi di tumore.

E’ stato riscontrato un tasso di mortalità 1.5 volte maggiore tra le persone sottoposte a trattamento con Bevacizumab più chemioterapia, rispetto a quelli trattati con la sola chemioterapia.

Le attuali indicazioni di Avastin sono le seguenti: in combinazione con chemioterapia a base di fluoropirimidine è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon e del retto.
Avastin in combinazione con Paclitaxel è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma mammario metastatico.
Avastin, in aggiunta a chemioterapia a base di Platino, è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, non-resecabile, avanzato, metastatico o in ricaduta, con istologia a predominanza non-squamocellulare.
Avastin in combinazione con Interferone alfa-2a è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma renale avanzato e/o metastatico.

Negli Stati Uniti, nel dicembre 2010, l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha avviato il processo di revoca dell’approvazione di Avastin nel tumore alla mammella. Dall’analisi dei dati di 4 studi clinici riguardanti Bevacizumab nelle donne con cancro al seno è emerso che il farmaco non prolunga la sopravvivenza complessiva o non rallenta la progressione della malattia.

Bevacizumab è un anticorpo monoclonale che agisce bloccando il fattore di crescita vascolare endoteliale, VEGF, che è necessario per formare nuovi vasi sanguigni.

Gli effetti collaterali più comunemente riportati con Avastin sono: emorragia, neutropenia, perforazione gastrointestinale, embolia polmonare, ed eventi cerebrovascolari.

Il tasso complessivo di mortalità generale correlato al farmaco è stato del 2.5%, ma i rischi variano in maniera significativa in base al chemioterapico utilizzato.
Poichè il rischio assoluto di morte correlata al trattamento appare basso, l’impiego di Avastin deve essere considerato nel contesto dei suoi benefici.

Fonte: Journal of American Medical Association, 2011

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