Deve essere evitato l’uso concomitante di inibitori della pompa protonica e di antiaggreganti piastrinici ?


Uno studio ha valutato l’associazione tra uso di inibitori della pompa protonica, funzione piastrinica ed esiti clinici per i pazienti trattati con gli antiaggreganti Clopidogrel ( Plavix ) o Prasugrel.

Nello studio PRINCIPLE-TIMI 44, 201 pazienti che dovevano sottoporsi a intervento percutaneo coronarico ( PCI ) elettivo sono stati assegnati in modo random a Prasugrel ( n=102 ) o ad alto dosaggio di Clopidogrel ( n=99 ).
L’inibizione media dell’aggregazione piastrinica è risultata significativamente più bassa nei pazienti trattati con inibitori della pompa protonica che in quelli non-trattati con questi farmaci, a 6 ore dopo una dose di carico di 600 mg di Clopidogrel ( 23.2% vs 35.2%; p=0.02 ), mentre è stata osservata una differenza più modesta con e senza inibitori della pompa protonica dopo una dose di carico di 60 mg di Prasugrel ( 69.6% vs 76.7%; p=0.054 ).

Nello studio TRITON-TIMI 38, 13.608 pazienti con sindrome coronarica acuta sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Prasugrel ( n=6.813 ) o Clopidogrel ( n=6.795 ).
In questo studio, il 33% ( n=4.529 ) dei pazienti era in trattamento con un inibitore della pompa protonica al momento della randomizzazione.
Non è stata osservata associazione tra uso di inibitori della pompa protonica e rischio dell’endpoint primario ( composito di mortalità cardiovascolare, infarto miocardico, o ictus ) per i pazienti trattati con Clopidogrel ( HR aggiustato: 0.94 ) o Prasugrel ( HR=1 ).

Dai dati di questi studi non è emersa la necessità di evitare l’uso concomitante di inibitori della pompa protonica, quando clinicamente indicati, e di antiaggreganti piastrinici, come Clopidogrel o Prasugrel.

Fonte: The Lancet, 2009

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