Cancro al polmone non-a-piccole cellule, Nivolumab nel setting neoadiuvante migliora la sopravvivenza libera da malattia. Dati dallo studio CheckMate-816


CheckMate-816 è il primo studio di fase 3 che ha valutato una terapia immunologica associata alla chemioterapia, dimostrando il miglioramento della sopravvivenza libera da malattia ( PFS ) e risposta patologica completa ( pCR ) nel setting neoadiuvante ( prima della chirurgia ) nel cancro del polmone non-a-piccole cellule.

Lo studio di CheckMate-816 aveva già raggiunto l’endpoint primario di miglioramento della sopravvivenza libera da malattia ( EFS ) nei pazienti con cancro del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile dallo stadio IB a IIIA.

In un’analisi ad interim prestabilita, Nivolumab più chemioterapia ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente importante della sopravvivenza libera da malattia, rispetto alla sola chemioterapia, quando somministrato prima della chirurgia.
L'associazione Nivolumab e chemioterapia aveva in precedenza mostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa, un altro endpoint primario dello studio.
Il profilo di sicurezza di Nivolumab più chemioterapia è risultato coerente con gli studi riportati in precedenza nel cancro al polmone non-a-piccole cellule.

Anche se lo scopo della chirurgia è curativo nel cancro del polmone non-a-piccole cellule resecabile, una percentuale tra il 30-55% dei pazienti sviluppa recidiva dopo chirurgia.

CheckMate-816 è uno studio di fase 3 randomizzato, in aperto, multicentrico per la valutazione di Nivolumab più chemioterapia rispetto alla sola chemioterapia, come trattamento neoadiuvante dei pazienti con cancro del polmone non-a-piccole cellule resecabile, indipendentemente dall’espressione di PD-L1.
Per l’analisi primaria sono stati randomizzati 358 pazienti a ricevere Nivolumab 360 mg più una doppietta chemioterapica a base di Platino secondo istologia ogni tre settimane per tre dosi, oppure una doppietta chemioterapica a base di Platino ogni tre settimane per tre dosi, seguita da chirurgia.
Gli endpoint primari dello studio erano: la risposta patologica completa ( pCR ) e la sopravvivenza libera da eventi ( EFS ).
Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza globale ( OS ), la risposta patologica maggiore ( MPR ), e il tempo alla morte o all’insorgenza di metastasi a distanza.

Nel cancro polmonare non-a-piccole cellule non-metastatico, è in corso una valutazione dell’immunoterapia nei setting neoadiuvante, adiuvante e peri-operatorio, e in associazione con chemioradioterapia.
Il razionale scientifico per l’utilizzo dell’immunoterapia nel setting neoadiuvante è duplice: la presenza di un tumore durante la terapia immunoterapica può consentire una maggiore risposta immunitaria, rendendo potenzialmente più efficace il trattamento contro un tumore primario, e offrendo nel frattempo l’opportunità di colpire le micrometastasi occulte. ( Xagena_2021 )

Fonte: BMS, 2021

Xagena_Medicina_2021