Sclerosi multipla recidivante-remittente: due casi di decessi con Daclizumab


Biogen Idec e Abbott Laboratories hanno dichiarato che Daclizumab, un farmaco sperimentale per il trattamento della sclerosi multipla, è risultato più efficace del placebo nel prevenire la recidiva di malattia.

Lo studio ha coinvolto 600 pazienti che hanno ricevuto una bassa dose ( 150 mg ) di Daclizumab, una dose maggiore ( 300 mg ), oppure placebo.
I pazienti sono stati trattati 1 volta ogni 4 settimane per 1 anno.

Dopo un anno di trattamento, il tasso di recidiva nei pazienti che sono stati trattati con la dose più bassa è stato del 54% inferiore al tasso di recidiva nei pazienti trattati con placebo.
Nei pazienti che sono stati trattati con la dose più elevata, il tasso di recidiva è stato del 50% inferiore rispetto al placebo.

Il confronto tra le percentuali di recidiva rappresentava l'endpoint principale dello studio.

I pazienti trattati con Daclizumab hanno anche presentato un numero minore di nuove lesioni cerebrali.

Il tasso di pazienti che è andato incontro a recidive con Daclizumab è stato inferiore rispetto al gruppo placebo, e i pazienti che sono stati trattati con il farmaco hanno anche presentato una più lenta progressione della disabilità.

Daclizumab nella sclerosi multipla viene somministrato per via sottocutanea.

Nel corso delle sperimentazioni cliniche sono stati segnalati 2 decessi, che sono probabilmente da ascrivere al farmaco.

Daclizumab, approvato in Europa nel 1999 con il nome di Zenapax, come trattamento per il rigetto del rene, è stato ritirato dal mercato europeo nel 2009.

Fonte: Biogen Idec, 2011

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