Tumore al seno: dubbi sull’uso di Avastin


Il 29 giugno il Comitato consultivo per i farmaci oncologici della Food and Drug Administration ( FDA ) ha votato all'unanimità di raccomandare il ritiro dell’autorizzazione per Bevacizumab ( Avastin ) nel trattamento del carcinoma mammario metastatico.

Il Panel degli Esperti ha concluso che Bevacizumab non è né efficace né sicuro per il trattamento del cancro al seno. Ora la decisione passa alla FDA.

Il successo dei trattamenti mirati, come Trastuzumab ( Herceptin ) per il carcinoma mammario HER2 positivo ha dato avvio alla medicina personalizzata.
La migliore comprensione della biologia del cancro e la possibilità di sviluppare farmaci altamente specifici per bersagli molecolari, genererà trattamenti mirati per i singoli tipi di tumore che si tradurranno in un miglioramento della sopravvivenza e in una minore tossicità.

Bevacizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che inibisce il fattore di crescita vascolare endoteliale ( VEGF ), che stimola la neoangiogenesi nel cancro. L'efficacia e la sicurezza di Bevacizumab nei pazienti di prima linea del cancro metastatico della mammella sono state valutate in uno studio multicentrico ( E2100 ), in cui le donne con carcinoma mammario metastatico sono state assegnate alla chemioterapia convenzionale ( Paclitaxel ) da solo o in combinazione con Bevacizumab.

Alcuni mesi prima l’inglese NICE ( National Institute for Health and Clinical Excellence ) aveva raccomandato di non utilizzare Bevacizumab in combinazione con un taxano, come trattamento di prima linea per le donne con tumore alla mammella metastatico.
Secondo il NICE l'evidenza a sostegno dell'efficacia di Bevacizumab nel prolungare la sopravvivenza non era robusta e in generale il farmaco non ha mostrato sufficiente beneficio da essere considerato costo-efficace per le risorse del sistema sanitario inglese ( NHS ).

Bevacizumab, impiegato in associazione a Paclitaxel ( Taxol ) può rallentare la crescita e la diffusione del tumore di circa 5 mesi rispetto al solo Paclitaxel. Tuttavia, la Commissione di Esperti non è stata in grado di concludere se Bevacizumab può estendere la vita di un paziente, e per quanto tempo. Non ci sono neppure prove a sostegno che il farmaco sia in grado di offrire una migliore qualità di vita rispetto ai trattamenti esistenti.

Fonte: NICE, 2011

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